Caso Studio – Studio di Impatto Ambientale: utilizzo di rifiuti come combustibili
Il progetto è dovuto all’impegno costante della società committente di contenere i forti costi energetici di produzione, correlati col prezzo di mercato dei particolari combustibili fossili utilizzati, dimostrando di aver valutato delle scelte ambientalmente compatibili.
Lo Studio di Impatto Ambientale (SIA) ha valutato gli effetti sull’ambiente dovuti alla sostituzione delle materie prime tradizionali, e in particolare dei combustibili fossili, con residui provenienti da altre lavorazioni industriali (rifiuti recuperati).
ANALISI
Il primo lavoro di affiancamento al cliente, finalizzato alla produzione dello Studio presentato agli Enti, è schematizzato come segue:
Inquadramento normativo
Risultato: individuazione possibili ed efficaci strategie di presentazione della domanda, e la definizione preventivi «limiti di azione» (anche progettuali), per non ricadere necessariamente nel campo di applicazione in ulteriori procedure autorizzative rispetto a quella di VIA.
Dopo aver attentamente valutato la necessità di dover presentare domanda per l’attivazione in una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, e si è evidenziato come si configurasse tale procedura rispetto all’Autorizzazione Ambientale Integrata esistente (la VIA è inserita all’interno della modifica sostanziale per l’AIA). Si è valutato inoltre se ci fosse la necessità di valutare aspetti legati alle procedure autorizzative della normativa “Rischi di incidente rilevante” (DLgs. 334/99 s.m.i.). Si è verificato inoltre se fossero presenti nell’area delle aree protette o vincoli che potessero innescare la necessità di altre valutazioni specialistiche – vi è la presenza, in questo caso, di Siti di Importanza Comunitaria e Zone a Protezione Speciale (Direttiva “Habitat” 92/43/CEE), che richiede l’attivazione di ulteriori procedure di Valutazioni di Incidenza, con relativi studi settoriali per la valutazione degli impatti su tali habitat protetti a livello comunitario.
Inquadramento progettuale
Risultato: evidenza di una possibile e diversa qualità delle emissioni in aria dirette (composizione combustibile utilizzato) e indirette (da aumento traffico veicolare). Ci possono essere inoltre da valutare possibili aspetti legati a rischio sanitario, rumore e influenza sulla qualità del suolo – acque, anche se probabilmente di minor rilevanza rispetto alle emissioni in aria.
Dall’analisi del progetto (versione 0), e da informazioni impiantistiche/ambientali legate a emissioni, scarichi, rumore generato dal sito, e qualità delle possibili ricadute al suolo, si è evidenziato che vi possono essere potenziali “punti di contatto” con l’ambiente circostante. E si identificano quindi delle principali fonti di possibile aggravio degli impatti ambientali.
Inquadramento ambientale
Risultato: Definizione delle necessità di utilizzo di modelli (simulazione ricadute di inquinanti dai camini di emissione), necessità di studi specialistici (Valutazioni di Incidenza), per la presenza di 4 Siti di interesse comunitario e Zone a Protezione Speciale nel raggio di 10 Km dell’impianto.
Tale fase, molto sensibile, ha previsto la valutazione della qualità ambientale dell’area da tutti i dati disponibili (monitoraggi e dati storici):
- Dati ARPA qualità aria per centraline di rilevazione più vicine
- Campionamenti e determinazione inquinanti in suoli adiacenti al sito
- Analisi da database regionali – qualità acque corpi idrici nell’area
Studi specialistici
Partendo da questa base di informazioni si è quindi passato all’elaborazione dei dati a disposizione, le cui parti più importanti, sono state quelle riguardanti l’utilizzo dei modelli di dispersione, e lo studio degli habitat presenti nei SIC / ZPS.
Altrettanti rilevanti, ma meno approfonditi, sono stati gli studi legati al
- rischio sanitario
- impatto visivo e aspetti paesaggistici
- analisi degli effetti sul suolo e sui corpi idrici
- analisi previsionale su aggravio rumore
RISULTATI E DISCUSSIONE CON GLI ENTI
Variazione impatti legati a progetto: nessun impatto negativo per : aria, salute pubblica, rumore, suolo e sottosuolo, ambiente idrico, vegetazione, flora, fauna e paesaggio. Si valuta sostanzialmente un aumento del traffico del 3%.
Misure di monitoraggio: con la verifica costante caratteristiche rifiuti recuperati, ed il monitoraggio concentrazione inquinanti nelle emissioni (già comunque e in parte comprese nelle prescrizioni AIA)
Misure di mitigazione: potenziamento BAT ai fini di ridurre le emissioni degli inquinanti dall’impianto, con un utilizzo più “spinto” dell’impianto di abbattimento alle emissioni ed il miglioramento impatti visivi (colore dei manufatti)
A seguito del supporto dell’istanza per VIA, presentando il SIA agli enti interessati.
La successiva partecipazione a Conferenza dei Servizi con enti interessati (Regione, Provincia, Enti gestori aree protette, ASL,…) ha previsto una discussione “ragionata” per identificare se fossero necessarie ulteriori misure di mitigazione. Tali misure sono state sostanzialmente di tipo compensativo, legate al miglioramento dell’impatto rispetto al paesaggio, con la richiesta di piantumazione di un filare alberato di specie autoctona lungo il confine dello stabilimento (per ridurre al minimo l’impatto paesistico).
Al termine del procedimento, è stata possibile la prosecuzione della procedura richiesta per modifica sostanziale in AIA, con parere positivo da parte dell’ente responsabile del procedimento.