ACCORDO STATO REGIONI, BOZZA DEFINITIVA – MAGGIO 2024

Con Nota del 13/05/24, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali comunica la Bozza nella versione definitiva dell’accordo tra Stato, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano (ai sensi dell’art. 37, co. 2, d.lgs. n. 81/2008). Se ratificata dalla Conferenza, la bozza diverrà il nuovo Accordo in materia, che, dopo la pubblicazione su Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore.

1. TABELLA RIEPILOGATIVA

2. FORMAZIONE LAVORATORI, PREPOSTI E DIRIGENTI

I datori di lavoro possono organizzare autonomamente i corsi di formazione per i propri lavoratori-preposti-dirigenti, assumendosi il ruolo di “soggetto formatore” e impiegando docenti-formatori qualificati secondo il DM 6 marzo 2013.

PRINCIPALI MODIFICHE:

  • il numero massimo di discenti per classe passa a 30, anziché 35 per teoria, 24 per pratica
  •  Viene specificato che i progetti di formazione specifica dovrebbero prendere in esame gruppi omogenei di lavoratori che svolgono la medesima mansione e che risultano esposti agli stessi rischi in ragione della organizzazione aziendale e della valutazione dei rischi
  • Tra i contenuti del corso preposti sono stati introdotti i seguenti argomenti:
    • Obblighi connessi ai contratti di appalto, d’opera e di somministrazione;
    • Gestione del rischio interferenziale e il DUVRI.
  • Tra i contenuti del corso dirigenti sono stati introdotti i seguenti argomenti:
    • prevenzione della violenza delle molestie sul luogo di lavoro (Documento ILO C 190 Convenzione sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro);
    • inserimento di lavoratori disabili (riferimento al d.lgs. 213/2003 (art. 3, c. 3 bis), DL 76/2013 (art. 9, c. 4- ter) convertito con L. 99/2013).
    • I ruoli delle ASL, INL, VVF e INAIL;
    • gli organi di vigilanza e le procedure ispettive.
    • gestione del rischio interferenziale e il DUVRI. Novità
    • Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze.

 

3. FORMAZIONE DATORI DI LAVORO

Durata minima 16 ore + eventuali 6 per cantieri.

Contenuti definiti nell’Accordo, divisi in due moduli:

A) Modulo giuridico-normativo

B) Modulo di Organizzazione e gestione della SSL

 

4. FORMAZIONE LAVORATORI CHE OPERANO IN AMBIENTI SOSPETTI DI INQUINAMENTO O CONFINATI.

Durata minima 12 ore, divise tra un modulo giuridico-tecnico (4 ore) e un modulo pratico (8 ore), i contenuti sono definiti nell’Accordo.
La qualifica dei docenti oltre ai requisiti previsti per gli altri corsi in materia di salute e sicurezza sul lavoro, prevede:

  • con riferimento al modulo giuridico -tecnico una documentata esperienza professionale, almeno triennale, nel settore dei lavori in ambiente confinato o sospetto di inquinamento
  • con riferimento al modulo pratico una documentata esperienza professionale pratica, almeno triennale, nel settore dei lavori in ambiente confinato o sospetto di inquinamento.

 

5. FORMAZIONE PER L’ABILITAZIONE DEGLI OPERATORI PER LE ATTREZZATURE

Sono state introdotte delle nuove attrezzature che richiedono una formazione abilitante, tra cui:

  • Carriponte (formazione teorica 4 ore + formazione pratica 6 ore)
  • Caricatori per la movimentazione di materiali – CMM (formazione teorica 4 ore + formazione pratica 4 ore)

6. AGGIORNAMENTI

Le periodicità e la durata sono riportate nella tabella §1.
Per i corsi abilitanti (attrezzature, spazi confinati, ..) viene introdotto che l’assenza, nei limiti di 10 anni, della regolare frequenza ai corsi di aggiornamento non fa venir meno il credito formativo maturato dalla regolare frequenza ai corsi abilitanti e il completamento dell’aggiornamento, pur se effettuato in ritardo, consente di ritornare ad eseguire la funzione esercitata.
Come in passato, si ribadisce che l’aggiornamento non deve essere di carattere generale o mera riproduzione di argomenti e contenuti già proposti nei corsi base.
Riguardo ai crediti formativi si riportano un paio di novità:

In entrambi i casi, nella precedente versione dell’Accordo, veniva riconosciuto l’esonero TOTALE.

7. INDICAZIONI METODOLOGICHE PER LA PROGETTAZIONE, EROGAZIONE E MONITORAGGIO DEI CORSI

7.1 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEI CORSI

Le 5 fasi di produzione della formazione sono:

  1. Analisi dei fabbisogni formativi e di contesto
    Deve essere un processo sistematico la cui fonte principale è il DVR. Tale analisi deve essere formalizzata in un report.
  2. Progettazione
    Scopo della progettazione è quello di definire il quadro generale del percorso formativo che si intende realizzare e pertanto in questa fase vengono definiti:
    • l’obiettivo del corso di formazione;
    • i risultati attesi;
    • la strategia formativa;
    • la struttura generale, la sequenza degli argomenti (struttura in moduli ed unità didattiche) e la loro correlazione logica, i tempi e l’articolazione oraria
  3. Erogazione
    È necessario che la fase di erogazione sia presidiata e monitorata. Nell’erogazione un ruolo rilevante è
    rivestito dal tutor con il suo presidio delle attività e la rilevazione delle criticità.
  4. Monitoraggio e valutazione della qualità della formazione
    Ai fini della verifica della efficacia della formazione e del miglioramento della qualità. Si ritiene opportuno che il soggetto formatore implementi e utilizzi un sistema basato su procedure di rilevazione di parametri ed indici prestazionali misurabili e di un sistema di elaborazione dei dati, di misurazione qualitativa e quantitativa degli indicatori e di documentazione dei risultati.
    Normalmente il monitoraggio si basa sulla valutazione di tre livelli:
    • Valutazione di gradimento, cioè della qualità percepita dall’utente;
    • Valutazione degli apprendimenti;
    • Valutazione dell’efficacia della formazione durante lo svolgimento della prestazione lavorativa.
  5. Riesame e adozione di misure e interventi correttivi ai fini del miglioramento
    Il riesame consente al soggetto formatore di individuare e analizzare eventuali criticità e adottare le misure correttive al fine del miglioramento della qualità didattica e organizzativa. I risultati del riesame sono elaborati, documentati e diffusi a tutti coloro che governano e presidiano i processi e/o che svolgono l’attività all’interno dei processi. Il riesame può analizzare sia i dati prestazionali aggregati per ciascuna tipologia di corso che per singolo corso.

7.2 LE RISORSE: i profili di competenza, ruoli e responsabilità delle figure professionali

I profili indispensabili per la gestione dei processi di produzione della formazione (analisi dei fabbisogni formativi e di contesto, progettazione, erogazione, monitoraggio e valutazione, riesame e adozione di misure di miglioramento) sono:

  • il responsabile dei progetti formativi;
    Soggetto avente comprovata e documentata esperienza (almeno triennale) in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in possesso dei requisiti richiesti per formatori/docenti dalla legislazione vigente. È coinvolto in tutte le fasi del processo di formazione.
  • il docente;
    Soggetto in possesso dei requisiti richiesti dalla legislazione vigente in materia di formazione su SSL, è responsabile dei rapporti con i discenti con l’obiettivo di favorire l’apprendimento, la partecipazione e l’interazione.
  • il tutor d’aula.
    Soggetto esperto delle dinamiche di interazione nell’ambiente formativo (aula in presenza fisica o aula virtuale) in grado di fornire ai discenti indicazioni operative sulla fruizione del corso, sull’accesso e utilizzo dei materiali didattici, sugli aspetti logistici nonché di supportare i docenti e i discenti durante le attività didattiche e nella somministrazione delle esercitazioni e delle prove di verifica. È responsabile del monitoraggio dell’andamento dell’attività didattica. Il tutor d’aula è sempre previsto per i percorsi di formazione ed aggiornamento erogati a distanza (e-learning o videoconferenza). Per i corsi di formazione in presenza fisica è consigliata la presenza di tale figura per tutti quei percorsi che vedano la contemporanea presenza di più di 10 discenti.

 

7.3 IL DOCUMENTO PROGETTUALE

Il processo di progettazione viene formalizzato col documento progettuale che dovrà riportare in maniera chiara e descrittiva:

  • le specifiche del percorso formativo, cioè tutti quegli elementi che caratterizzano il corso di formazione principalmente dal punto di vista didattico:
    • gli obiettivi e risultati attesi;
    • l’articolazione oraria delle unità didattiche;
    • i contenuti e gli argomenti trattati in ciascuna unità didattica.
  • le specifiche di realizzazione (modalità di sviluppo dell’azione formativa in termini metodologici e strumentali):
    • la strategia formativa e le metodologie didattiche;
    • il materiale didattico e gli strumenti didattici di supporto;
    • le azioni di tutoraggio.
  • le specifiche per il controllo e la verifica:
    • le modalità di valutazione e di monitoraggio della qualità formativa (mediante questionari di gradimento);
    • le modalità e i criteri di verifica e di valutazione dell’apprendimento, (sia per quanto riguarda le verifiche intermedie che finali).

7.4 EROGAZIONE

Vengono definite e descritte modalità per l’erogazione delle seguenti tipologie di formazione:

  • in presenza
  • in video conferenza sincrona (VCS)
  • in e-learning
  • modalità mista

Le modalità di erogazioni possono essere scelte sulla base di questo schema:

7.5 VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI E VERIFICA DELL’EFFICACIA

Le verifiche degli apprendimenti sono sempre necessarie e per le formazioni a lavoratori-preposti-dirigenti-datori di lavoro è sempre ammesso il test.
Per i test è previsto un numero totale minimo di quesiti pari a 30 per i corsi base e a 10 per i corsi di aggiornamento. Le domande devono prevedere almeno tre risposte. L’esito positivo è dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande.
Per la verifica dell’efficacia sono fornite le seguenti modalità.

  1. Analisi infortunistica aziendale. Per la valutazione dell’efficacia dell’attività formativa può essere adottato un modello di studio pre-post, misurando l’incidenza infortunistica prima e dopo l’intervento formativo inclusi i “mancati infortuni”.
  2. Questionari da somministrare al personale. Si tratta di valutare tramite un questionario di autovalutazione l’acquisizione di comportamenti sicuri da parte dei lavoratori destinatari dell’attività formativa. Il questionario può essere elaborato in base a diversi elementi: la percezione del pericolo da parte dei lavoratori, la conoscenza delle misure di sicurezza aziendali, la percezione dell’esperienza da parte del lavoratore.
  3. Check list di valutazione. La check list deve misurare la valutazione di efficacia dell’attività formativa attraverso l’osservazione dei comportamenti dei lavoratori nei confronti delle misure relative alla salute e sicurezza del lavoro. Si deve pertanto definire una checklist che risponda ad una serie di osservazioni per poter verificare se il lavoratore ha adottato dei comportamenti sicuri.

Nell’ambito della riunione periodica deve essere verificato il raggiungimento dei risultati attesi e rilevata l’efficacia formativa attraverso gli indicatori, i criteri e gli strumenti stabiliti in sede di progettazione.

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